Rivivere il Medioevo nelle “ Notti al Castello ” di Brienza (PZ).
Tra i tanti eventi estivi che popolano e animano le giornate e le notti in Basilicata, uno in particolare mi ha affascinato per la sua scenografia d’altri tempi.
A 36 km da Potenza, esattamente a Brienza, sorge un borgo medioevale, ben conservato, che dà il suo primo benvenuto con un colpo d’occhio di vero impatto, un maestoso e suggestivo castello, il Castello Caracciolo, che si erge sulla cima rocciosa della circostante valle del Melandro, con il mastio cilindrico che si innalza a strapiombo sul torrente Pergola.
Cinte murarie che proteggono una torre semicircolare e che, durante le “ Notti al Castello ”, vengono illuminate di verde, rosso, giallo e anche blu, colorazioni che rendono maggiormente suggestive le vacanze in Basilicata.
Per chi, come me, subisce il fascino del Medioevo, partecipare a “Notti al Castello” è un evento imperdibile. Tra luglio ed agosto si può rivivere, in un’atmosfera quasi magica, lo scorrere del tempo di un’altra epoca, i suoi riti, le note arcaiche degli anni di Carlo d’Angiò in cui gli abiti, i sapori e le usanze riaffiorano negli stessi luoghi di un tempo, ma con un salto temporale di secoli e secoli. E così, percorrendo le intricate stradine dell’antico borgo, originariamente chiamato “Burgentia”, si possono rivivere attimi di vita quotidiana del tempo che fu, tra esposizioni di oggetti d’epoca e degustazione di prodotti tipici, per arrivare poi, ai piedi del castello dove è lì che inizia il vero “viaggio nel tempo”.
Percorrendo un’esterna scala in pietra, si entra nella fortezza che fu di d’Angiò, una complessa struttura di 365 stanze, una per ogni giorno dell’anno, più una, segreta, che seconda la leggenda custodiva le ricchezze di una dama, che nel 1300, abitava nelle mura del castello, diventando nota come la dama Bianca.
Attraversando gli interni del castello, aperti per l’occasione, ci si ritrova a camminare tra dame, impavidi cavalieri intenti nei loro combattimenti, mangiafuoco, ridenti cortigiane e saltimbanco che animano e danzano sulle note di musicisti e strumenti medioevali.
Cunicoli ancora non accessibili ai visitatori, ma per il turismo in Basilicata l’accesso alla stanza della tortura è irrinunciabile. Una mostra molto veritiera sui metodi di giustizia e punizione di coloro che per mala condotta o per sfortuna, si ritrovavano nelle segrete del castello.
Serate suggestive da passare tra le vie di Brienza e le mura del Castello Caracciolo, inserito nella lista dei monumenti d’interesse architettonico.
“Vincenza Spezzacatena”
Avete davvero un blog ben fatto! Sareste disponibili per uno scambio di post? intendo guest blogging… ho un blog che tratta di argomenti simili, vi ho inviato una mail per scambiarci i dati. Grazie ancora!