Sasso di Castalda (PZ) tra culto e natura
Tra i vari paesi diroccati e incorniciati da paesaggi montani molto suggestivi, durante le mie vacanze in Basilicata uno mi ha colpito particolarmente, e non solo perché ci ho conosciuto gente molto ospitale e simpatica, ma anche perché Sasso di Castalda http://www.comunesassodicastalda.org/ è un piccolo centro a 27 km da Potenza che mi ha colpito sin da quando ho varcato le sue porte mostrandomi un’abbondanza di verde e scorci di graziose casette in pietra che ti vien subito voglia di passeggiare per tutti i suoi vicoletti, meravigliandosi di volta in volta dei panorami che ti si presentano.
Anticamente chiamato “Saxo Forte” con il significato di sasso fortificato e in seguito chiamato “Pietra Castalda” cioè rupe fortificata, Sasso ha origini risalenti all’anno 1068 come antica roccaforte normanna. Il suo borgo è stato restituito ancora intatto nelle sue originarie forme architettoniche, mentre dell’imponente Castello fatto costruire dai Conti Gaetani d’Aragona nei secoli successivi, sono rimasti solo alcuni ruderi.
Un delizioso borgo Sasso di Castalda che con i suoi 1.000 abitanti circa svetta a 949 metri di altitudine tra le sporgenze rocciose dell’Appennino Lucano, regalando una visuale del paesaggio naturale circostante che dona pace e tranquillità e che, in una notte d’estate, alzando lo sguardo verso il cielo che a quella altezza sembra quasi di poterlo toccare, mi ha regalato la vista di migliaia di stelle tra le più luminose che abbia mai visto!
Si rimane affascinati nel vedere uno dei luoghi tra i più incontaminati del territorio lucano, appartenente per quasi la totalità della sua area al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri-Lagonegrese, che circonda Sasso con una splendida catena montuosa che in inverno richiama gli amanti dello scii e che racchiude in sé boschi ricchi di flora come alberi di faggio e un’oasi faunistica che ospita tante specie animali, quali poiane, nibbio reale, tassi, lupi e soprattutto cinghiali e 8 esemplari di cervi protetti da poter ammirare a 1.150 metri di altitudine, tra sentieri e percorsi che si snodano nel verde.
Particolare è anche lo scorcio che s’intravede quando da Sasso si prende la direzione per Tito(PZ), in cui si affianca un grande costone roccioso che sembra modellato da onde di sabbia. Di fatto essa era una cava, abbandonata negli anni ’60 che è stata ricoperta da un’enorme colata di sabbia che col tempo si è solidificata e modellata dall’azione del vento, donandone una suggestiva visuale.
Tra gli eventi più importanti delle giornate di Sasso, due si svolgono nel periodo estivo.
Festa in onore del Patrono San Rocco
Il 16 Agosto di ogni anno è possibile assistere alla processione di San Rocco, Santo a cui i cittadini di Sasso e di tutta la Basilicata in genere sono molto devoti, si pensa all’elevato numero di uomini e donne a cui è stato dato il nome del Patrono. Durante la processione le donne che “hanno ricevuto la grazia o l’intercessione del Santo” seguono la statua del Patrono scalze e indossando un particolare copricapo chiamato “cedda” formato da una serie di candele che formano un piccolo altare che può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza, proprio per devozione al Santo.
Il Palio di Sasso
Nella seconda settimana di Agosto e per due giorni consecutivi è possibile tornare bambini e rivivere la tradizione durante il divertente e competitivo Palio di Sasso, un torneo tra le contrade di Sasso e dei paesi limitrofi che si sfidano tra corse agli ostacoli, corse sui trampoli e con i sacchi o il classico tiro alla fune, cercando di avanzare sulle caselle in ceramiche che campeggiano nel Parco Giochi di Sasso, un grande gioco dell’oca in cui sono rappresentate le varie scene di vita contadina, in cui però, l’animale del gioco non è l’oca ma il suino, simbolo della vita contadina di Sasso.
Difatti, dopo i giochi e il corteo storico delle contrade per le vie del borgo, partecipanti e spettatori saranno allietati e intrattenuti dalla musica dal vivo e dai golosi piatti tipici della “Taverna del Palio” a base di suino nero.
Nel secondo giorno del Palio, i giochi passano al “Palio di Sassolino” in cui questa volta saranno i più piccoli a sfidarsi tra loro per aggiudicarsi il torneo.
Sasso di Castaldo, un piccolo centro cittadino nel cuore del verde lucano in cui l’inverno s’impadronisce del borgo stendendoci un manto bianco e l’estate accende la natura ed esplode con i suoi colori, donando, a queste altezze, una fresca zona di ristoro per chi, come me e come i tanti pugliesi in fuga dal caldo torrido, trova un fresco e piacevolissimo refrigerio tra le vie dell’antico borgo lucano.
“Vincenza Spezzacatena”
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